Concessione di suolo pubblico: l’inerzia dell’amministrazione non può riversarsi sul privato

Published On: 4 Ottobre 2017

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia – Sede di Catania, con la decisione del 31 luglio 2017 numero 1982, nell’accogliere in toto il ricorso proposto dall’Avvocato Emiliano Luca avverso un provvedimento di rigetto della richiesta di concessione di suolo pubblico per l’istallazione di un chiosco per la vendita di bibite, ha affermato i seguenti fondamentali principi.
In primo luogo, deve ritenersi illegittimo il provvedimento di rigetto della richiesta di concessione da parte del privato, basato sulla mera incompletezza documentale dell’istanza, gravando invece – in base al principio generale di collaborazione – sull’Amministrazione l’onere di precisare quali documenti presentati siano eventualmente carenti e di invitare l’interessato a integrare la documentazione mancante.
In secondo luogo, l’Amministrazione non può far ricadere sul privato le conseguenze della propria inerzia, rigettando l’istanza di concessione a motivo della mancata adozione di un atto pianificatorio che la medesima Amministrazione avrebbe dovuto emanare per disciplinare il settore in cui l’interessato mira ad operare. E ciò, in quanto l’esercizio dell’attività economica non può essere subordinato alla condizione meramente potestativa che il Comune decida – incertus an, incertus quando – di pianificare il settore di riferimento.
In terzo luogo, l’inerzia procedimentale dell’amministrazione in merito alla mancata indizione di una gara o di una procedura di evidenza pubblica, non può costituire motivazione valida e sufficiente per negare al privato l’autorizzazione al commercio su area pubblica.
Leggi Tar Catania – sentenza 1982 2017
 

Condividi

Concessione di suolo pubblico: l’inerzia dell’amministrazione non può riversarsi sul privato

Published On: 4 Ottobre 2017

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia – Sede di Catania, con la decisione del 31 luglio 2017 numero 1982, nell’accogliere in toto il ricorso proposto dall’Avvocato Emiliano Luca avverso un provvedimento di rigetto della richiesta di concessione di suolo pubblico per l’istallazione di un chiosco per la vendita di bibite, ha affermato i seguenti fondamentali principi.
In primo luogo, deve ritenersi illegittimo il provvedimento di rigetto della richiesta di concessione da parte del privato, basato sulla mera incompletezza documentale dell’istanza, gravando invece – in base al principio generale di collaborazione – sull’Amministrazione l’onere di precisare quali documenti presentati siano eventualmente carenti e di invitare l’interessato a integrare la documentazione mancante.
In secondo luogo, l’Amministrazione non può far ricadere sul privato le conseguenze della propria inerzia, rigettando l’istanza di concessione a motivo della mancata adozione di un atto pianificatorio che la medesima Amministrazione avrebbe dovuto emanare per disciplinare il settore in cui l’interessato mira ad operare. E ciò, in quanto l’esercizio dell’attività economica non può essere subordinato alla condizione meramente potestativa che il Comune decida – incertus an, incertus quando – di pianificare il settore di riferimento.
In terzo luogo, l’inerzia procedimentale dell’amministrazione in merito alla mancata indizione di una gara o di una procedura di evidenza pubblica, non può costituire motivazione valida e sufficiente per negare al privato l’autorizzazione al commercio su area pubblica.
Leggi Tar Catania – sentenza 1982 2017